Infortuni sul lavoro: indennità INAIL e danno differenziale
Il datore di lavoro è tenuto a risarcire il danno differenziale, calcolato al netto dell'indennità corrisposta dall'INAIL
Il datore di lavoro è tenuto a risarcire il danno differenziale, calcolato al netto dell'indennità corrisposta dall'INAIL
Il datore di lavoro è responsabile dell'infortunio occorso al lavoratore ogni volta che non abbia rispettato le norme antinfortunistiche, purchè sussista il nesso causale
Il Ministero dell'Interno ha stabilito le sanzioni per chi assume stranieri irregolari (decreto 10 febbraio 2017)
Il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali da parte del datore di lavoro si perfeziona con la scadenza del termine utile per effettuare il versamento, mentre non rileva la notifica della contestazione
Commette il reato di indebita percezione a danno dello Stato (art. 316 ter c.p.), il datore di lavoro che non versa l'indennità di malattia, assegni familiari o cassa integrazione al lavoratore, e che contemporaneamente porta tali somme in compensazione con i contributi dovuti
Non commette il reato di appropriazione indebita il datore di lavoro che non versa al lavoratore l'indennità di malattia (o altre somme anticipate dall'INPS)
Se il datore di lavoro ritarda nel pagamento della retribuzione, il lavoratore potrebbe proporre un ricorso d'urgenza ex art. 700 cpc
Non basta che il datore di lavoro adotti dei corretti protocolli di sicurezza, essendo necessario anche un costante controllo sull'osservanza degli stessi
In materia di infortuni sul lavoro, il datore non è responsabile se la condotta del lavoratore non è coerente con le mansioni assegnategli
Se il datore non versa lo stipendio, il lavoratore può dimettersi per giusta causa con diritto all'indennità di disoccupazione (Messaggio Inps del 20 luglio 2009, n. 16410)
Il lavoratore che non riceve la retribuzione dovuta, può agire contro il datore, anche attraverso una procedura d'urgenza
La prescrizione del reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali decorre dalla scadenza del termine di versamento e non dalla data di accertamento del reato
Prima di licenziare il lavoratore per giustificato motivo oggettivo, il datore deve verificare la possibile assegnazione ad altre mansioni (obbligo di repechage)
Il datore di lavoro che non versa le ritenute previdenziali e assistenzali risponde penalmente, salvo che paghi entro tre mesi dall'accertamento
Lo svolgimento di attività lavorativa nel periodo di malattia giustifica il licenziamento se fa presumere l'inesistenza della malattia stessa o se pregiudica o ritarda la guarigione
Il rappresentante legale di un'impresa non è responsabile penalmente dell'infortunio occorso al lavoratore, in presenza di una dettagliata delega di funzioni
L'impugnazione del licenziamento per superamento del periodo di comporto non è soggetta al termine di decadenza di 60 giorni
L'omesso versamento delle ritenute previdenziali da parte del datore di lavoro è reato solo qualora sia dimostrata l'effettiva corresponsione dello stipendio ai dipendenti
In materia di obblighi contributivi di un lavoratore autonomo, è competente il Tribunale del lavoro ove risiede l'attore
Il lavoratore che subisce un infortunio sul lavoro ha diritto al risarcimento del danno non indennizzato dall'INAIL
Il licenziamento può essere annullato se il lavoratore dimostra il carattere ritorsivo dello stesso
Lo straniero che perde il lavoro deve iscriversi nelle liste di collocamento o di mobilità e chiedere il permesso di soggiorno per attesa occupazione
La Cassazione ha affermato l'obbligo del datore di lavoro di versare i contributi anche se il lavoratore è uno straniero senza permesso di soggiorno.
Non si prescrive l'azione di accertamento del rapporto di lavoro subordinato
I diritti dei lavoratori (retribuzione, tfr, risarcimento per mancato versamento dei contributi, etc.) vanno esercitati entro certi termini di prescrizione, altrimenti si estinguono
Se lo straniero perde il posto di lavoro, avrà diritto ad un permesso di soggiorno per attesa occupazione di sei mesi.
Il Consolato italiano non può negare il visto di ingresso per lavoro subordinato senza compiere un'adeguata istruttoria.
I comportamenti tenuti nella vita privata dal lavoratore non giustificano una sanzione disciplinare nè il licenziamento, salvo casi particolari
Nella lettera di contestazione disciplinare il datore di lavoro deve indicare le circostanze concrete del fatto per assicurare al lavoratore il diritto di difesa, con priorità rispetto al diritto alla riservatezza di terzi.
In materia di infermità dipendente da causa di servizio, l'Amministrazione ha l'obbligo di concludere il procedimento entro 120 giorni dalla domanda. In mancanza si può proporre ricorso in Tribunale.
In materia di pubblico impiego, le questioni inerenti al rapporto di lavoro sono devolute al giudice amministrativo fino al 1 luglio 1998, salvo che ricorra l'ipotesi di un illecito permanente che si sia protratto oltre tale data.
L'impugnazione del licenziamento è valida anche se giunge a conoscenza del datore dopo 60 giorni, purchè sia stata proposta entro tale termine.
In caso di licenziamento invalido, sono possibili due forme di tutela: la tutela reale (per le aziende con più di 15 dipendenti) e la tutela obbligatoria (per le aziende fino a 15 dipendenti).
È legittimo il licenziamento anche di un solo lavoratore in seguito alla messa in mobilità del personale in esubero da parte di una azienda che ha fatto ricorso alla CIGS.
È giusta causa di licenziamento quella che fa venir meno il rapporto di fiducia e che, pertanto, non consente la prosecuzione anche provvisoria del rapporto di lavoro.
L'uso del telefono aziendale per fini personali può essere una giusta causa di licenziamento.
Come tutelarsi
Dal 20 agosto 2009 sono entrate in vigore le modifiche al Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
È assoggettabile ad Irpef l'indennità di fine rapporto corrisposta ad un soggetto non residente per lavoro prestato all'estero?
Profili di illegittimità del divieto di cumulo tra rivalutazione ed interessi alla luce dei nuovi orientamenti dottrinali
Nel pubblico impiego privatizzato devono essere corrisposte le differenze retribuitve per le mansioni superiori svolte.
I poteri del giudice ordinario: sindacabile la decisione dell'ente pubblico - datore di lavoro
Profili di responsabilità del datore: cause di esclusione della responsabilità.
Leggere le e-mail dei dipendenti non sempre è reato