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Contratto di convivenza e divieto di espulsione

Pubblicato in: Immigrazione

E' illegittima l'espulsione dello straniero che abbia un contratto di convivenza con un cittadino italiano

La convivenza dello straniero con una cittadina italiana, con la quale abbia stipulato un contratto di convivenza ai sensi della Legge 76/2016, preclude l'adozione di un provvedimento di espulsione a titolo di misura alternativa alla detenzione.

Tale causa ostativa deve comunque essere verificata nel momento in cui l'espulsione viene messa in esecuzione.

Occorre precisare che, prima della Legge n. 76/2016 che ha introdotto la possibilità di formalizzare le convivenze di fatto attraverso la stipulata di apposti contratti ("contratto di convivenza), vigeva in giurisprudenza l'orientamento maggioritario secondo cui la convivenza more uxorio con un cittadino italiano non impedisce l'espulsione, in quanto l'articolo 19, comma 2, lettera c) del Decreto Legislativo n. 286/98, vieta l'espulsione solamente per chi sia parente entro il secondo grado o coniuge di cittadino italiano e sia con questi convivente.

Tale norma è stata considerata di natura eccezionale e quindi non suscettibile di applicazione analogica al caso del convivente di fatto (Cassazione, sentenza n. 48684/15; Cassazione, sentenza n. 16446/2010; Cassazione, sentenza n. 24710/2008).

Questo orientamento, tuttavia, deve essere rivisto alla luce della Legge n. 76/2016, con cui il legislatore ha voluto parificare la figura del coniuge con quella della persona civilmente unita, introducendo affianco all'istituto del matrimonio previsto dagli articoli 82 e seguenti del Codice civile, il cosiddetto "contratto di convivenza".

Inoltre la stessa legge ha previsto in via generale che laddove nell'ordinamento sia utilizzato il termine "coniuge", questo deve intendersi riferito anche alla persona civilmente unita ad un'altra con il contratto di convivenza.

Alla luce di questi principi non può essere adottato, o se già adottato, non può essere eseguito, un provvedimento di espulsione nei confronti dello straniero convivente con cittadino italiano che abbia stipulato con lo stesso un contratto di convivenza (Cassazione, Sezione I penale, sentenza del 18 ottobre 2016, n. 44182).

 

 

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