È quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, con sentenza del 23 ottobre 2007: se il figlio minore ha subito un abuso, anche i genitori hanno diritto di ottenere il risarcimento del danno.
Dovrà essere risarcito sia il danno di natura patrimoniale, per le spese sostenute per terapie psicologiche a favore della vittima, sia quello di natura non patrimoniale per le apprensioni o i dolori causati ai genitore stessi dalla violenza.
Tale diritto al risarcimento, dice la Cassazione, si fonda sul al "rapporto affettivo che lega il prossimo congiunto alla vittima".
Questo perchè il "riconoscimento dei diritti della famiglia deve essere inteso non già restrittivamente, come tutela delle estrinsecazioni della persona nell'ambito esclusivo di quel nucleo, ma nel più ampio senso di modalita' di realizzazione della vita stessa dell'individuo alla stregua dei valori e dei sentimenti che il rapporto personale ispira, generando così, non solo doveri reciproci, ma dando luogo anche a gratificazioni e reciproci diritti".
In sostanza, considerato il rapporto "interpersonale" che intercorre tra genitori e figli, se questi ultimi subiscono un fatto lesivo il danno si ripercuote anche "nell'ambito del rapporto familiare".