Per ottenere la regolarizzazione dei lavoratori in nero impiegati come colf o badanti, i datori di lavoro dovranno prima di tutto pagare il contributo di 500 euro per ciascun lavoratore utilizzando l'apposito modello F24 con elementi identificativi, reperibile sui siti dell'Agenzia delle Entrate, del ministero del Lavoro, dell'Interno e dell'Inps.
Il contributo sana i tre mesi di lavoro clandestino da aprile a giugno. Se il lavoratore era già occupato anteriormente al 1 aprile, il datore dovrà versare una somma maggiore per integrare i contributi relativi.
Pagato il contributo, lo stesso datore deve presentare la domanda di regolarizzazione, dal 1° al 30 settembre.
La domanda può essere proposta dai datori di lavoro che al 30 giugno 2009 hanno impiegato irregolarmente da almeno 3 mesi lavoratori italiani, comunitari o extracomunitari.
Per i lavoratori italiani o comunitari va presentata all'Inps.
Per quelli extracomunitari dovrà essere presentata on line attraverso il sito del ministero dell'Interno (www.interno.it).
Non ci sono graduatorie a tempo né quote d'ingresso, quindi le domande presentate il 30 settembre avranno le stesse possibilità di ammissione di quelle presentate l'1 settembre; la compilazione e l'invio del modulo on line sono completamente gratuiti.
Potranno essere regolarizzati al massimo di tre lavoratori (una colf e due badanti) per ogni nucleo familiare.
I datori di lavoro delle colf devono dichiarare di avere un reddito non inferiore a 20.000 euro l'anno nel caso di famiglia composta da un solo soggetto che percepisce reddito o 25.000 euro per i nuclei familiari con più soggetti conviventi che percepiscono reddito.
Per le badanti è necessaria una certificazione sanitaria che attesti la non autosufficienza della persona da accudire.
Dal 1° ottobre, lo Sportello unico verificherà la documentazione presentata e le domande e convocherà il datore ed il lavoratore per la stipula del contratto di soggiorno attraverso la sottoscrizione dell'apposito modello da parte del datore di lavoro e del lavoratore.
Si ricorda che dalla data di entrata in vigore della legge e fino alla conclusione del procedimento di regolarizzazione, i lavoratori extracomunitari per i quali può essere presentata la dichiarazione di emersione dal lavoro irregolare ed i datori di lavoro non saranno punibili per le violazioni delle norme relative all'ingresso ed al soggiorno nel territorio nazionale (con esclusione di quelle di cui all'art. 12 del T.U. per l'Immigrazione) ed a quelle relative all'impiego dei lavoratori, anche se rivestono carattere finanziario, fiscale, previdenziale ed assistenziale. Pertanto, i relativi procedimenti penali o amministrativi eventualmente in corso a loro carico saranno sospesi.
In Italia, secondo una recente statistica del Censis, dal 2001 ad oggi il numero di colf e badanti è aumentato del 37%: in totale sono circa 1 milione e mezzo, di cui il 71,6% è di origine immigrata.
Secondo una stima del Viminale saranno presentate tra le 500 e le 750 mila domande. Questo significa che con il pagamento del contributo di 500 euro, lo Stato incasserà entro un mese tra i 300 e i 450 milioni.